tag:blogger.com,1999:blog-3193964241720923855.post4428760120024667691..comments2024-01-03T01:32:50.984+01:00Comments on Vigiliae Alexandrinae: L'Avvenire e la coscienza al potere. Un dialogo anticristicoVigiliae Alexandrinaehttp://www.blogger.com/profile/05513714620316365513noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-3193964241720923855.post-50091438463418520172013-11-11T11:38:42.883+01:002013-11-11T11:38:42.883+01:00Grazie L.M. per il prezioso contributo!Grazie L.M. per il prezioso contributo!Vigiliae Alexandrinaehttps://www.blogger.com/profile/05513714620316365513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3193964241720923855.post-85792055259477616032013-11-11T10:38:32.957+01:002013-11-11T10:38:32.957+01:00Neppure Jung stesso sarebbe d’accordo con il dott....Neppure Jung stesso sarebbe d’accordo con il dott. Zoja<br /><br />“Il dogma sostituisce l'inconscio collettivo in quanto lo esprime con grande ampiezza. Perciò, in linea di principio, il modo di vita cattolico non conosce una problematica psicologica di questo tipo. La vita dell'inconscio collettivo sbocca quasi interamente nelle rappresentazioni archetipiche del dogma e fluisce come una corrente bene imbrigliata nel simbolismo del Credo e del rituale: la sua vita si manifesta nell'interiorità dell'anima cattolica. L'inconscio collettivo,quale oggi lo conosciamo, non fu mai psicologico, poiché prima della Chiesa cristiana esistevano misteri antichi, i quali a loro volta avevano radice nelle nebulosità del neolitico. Mai l'umanità ha mancato di immagini potenti, apportatrici di magica protezione contro la paurosa realtà delle profondità psichiche; le forme dell'inconscio furono sempre espresse mediante immagini protettrici e guaritrici e in tal modo ricacciate nello spazio cosmico, ultrapsichico. L'iconoclastia della Riforma ha però letteralmente praticato una breccia nel baluardo formato dalle immagini sacre e, da allora, le va sbriciolando una dopo l'altra. Essendo in conflitto con la ragione al suo destarsi, esse sono diventate precarie. Per di più, il loro significato si era già perduto da un pezzo. Ma si era davvero perduto, o forse non era mai stato conosciuto, e forse furono i protestanti ad accorgersi che nessuno aveva la più pallida idea del significato della nascita verginale, della divinità di Cristo o delle complessità della Trinità? Si direbbe quasi che queste immagini siano soltanto esistite, e che la loro esistenza sia stata semplicemente accettata, senza dubbi e senza riflessione, un po' come si fa l'albero di Natale e si nascondono le uova di Pasqua, di solito totalmente ignari del significato di tali usanze. Le immagini archetipiche sono a priori così cariche di significato che non ci si chiede mai che cosa veramente possano voler dire. È per questo che di quando in quando muoiono gli dei: a un tratto si scopre che non significano niente, che sono dei otiosi di legno e di pietra fatti dalla mano dell'uomo. In realtà, l'uomo ha scoperto una cosa sola: che alle proprie immagini non ha riflettuto ancora affatto. E quando comincia a riflettervi, lo fa con l'aiuto di ciò che egli chiama "ragione", ma che in realtà non è altro che la somma delle sue prevenzioni e delle sue miopie. La storia dello sviluppo del protestantesimo è un'iconoclastia cronica : i muri sono crollati uno dopo l'altro, e la devastazione non è stata neanche troppo difficile, una volta scossa l'autorità della Chiesa. Sappiamo come in grande e in piccolo, in generale e in particolare, i crolli siano seguiti ai crolli e come si sia formata la spaventosa povertà di simboli che regna ai nostri giorni. Con ciò scomparve anche la forza della Chiesa, fortezza spogliata dei suoi bastioni e delle sue casematte, casa dalle pareti distrutte, abbandonata a tutti i venti e a tutti i rischi del mondo. Altra deplorevole rovina, che affligge il sentimento storico, è lo spezzettamento del protestantesimo in cento denominazioni particolari, segno infallibile del fatto che l'inquietudine perdura. Il protestante è stato veramente proiettato in una situazione senza difesa, della quale l'uomo naturale dovrebbe inorridire.”<br /><br />(C. G. Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, Torino 2011, pp. 111-113).<br /><br />D’altra parte, proprio il direttore Tarquinio sembra fare propri i peggiori vagheggiamenti delle “profezie” moderniste …<br /><br />http://www.avvenire.it/Lettere/Pagine/Quella%20profezia%20di%20Fogazzaro.aspx<br />L.M.noreply@blogger.com