martedì 3 dicembre 2013

Messa antica cantata a Monza per la solennità dell'Immacolata Concezione



Come si sa a Monza vige il Rito romano e qui quella delle Adoratrici Perpetue è probabilmente l'unica chiesa della Arcidiocesi di Milano in cui ha trovato, non senza iniziali difficoltà, piena applicazione il Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI. Infatti in forza di un'obiezione adducente la presunta inestensibilità del SP al Rito Ambrosiano - obiezione di manganiniana memoria sulla cui fallacia e irrazionalità si è più volte riflettuto (vedi qui e qui) e dalla quale purtroppo la Curia milanese non ha mai preso definitivamente congedo - le Messe ambrosiane VO continuano a essere celebrate in stretto regime d'indulto a Milano, Legnano e Induno Olona.

A Monza, dunque, la S. Messa in Rito Romano Antico viene celebrata tutte le domeniche e feste di precetto alle ore 18.45 nella Chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento in via Italia 37 (per informazioni: lamessadisempre@gmail.com)
In particolare domenica 8 dicembre, alle ore 19.00, sarà celebrata nella stessa chiesa la Solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria con una Messa VO cantata seguendo l'antica composizione della “Missa Brevis” di Andrea Gabrieli (1510 ca. – 1586). È previsto il contributo artistico di Elisabetta De Gaudenzi (soprano), Ilaria Boschini (contralto), Luigi Ronciglia (tenore) e di Matteo Riboldi (basso e harmonium)

Pubblichiamo qui di seguito la bella presentazione della Messa VO redatta dal Gruppo stabile di Monza che ringraziamo fraternamente:


La Messa gregoriana a Monza: una grande opportunità per tutti i fedeli

E’ ormai da un anno e mezzo che a Monza si celebra nuovamente la Messa nel rito di San Pio V, quella forma che era usata dalla Chiesa fino alla riforma del 1968.

Erano 44 anni che nella città di Teodolinda non accadeva un fatto simile. A renderlo possibile,  Papa Benedetto XVI e l’iniziativa di un gruppo di fedeli, che con più di cento firme nel 2010 hanno chiesto all’arciprete del Duomo e all’arcivescovo di Milano l’applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum. Il Cardinale Scola ha assecondato la volontà di Benedetto XVI, confermando che  celebrare quella Messa ancora oggi, nel 2013, ha un grande valore soprannaturale e umano.

La liturgia in rito antico è preparata e celebrata ogni domenica con cura da Padre Bruno Scuccato, sacerdote del Sacro Cuore, assistito da ministranti e chierichetti. In questi mesi i fedeli si son dati da fare per rimettere insieme tutti i sacri oggetti, le vesti, il manipolo, e ogni altra cosa necessaria a celebrare in conformità alla tradizione cattolica e all’insegnamento della Chiesa.

Il colpo d’occhio che si offre ai fedeli è davvero sorprendente, davanti al bellissimo e antico altare della chiesa delle suore “Preziosine”; un altare ideato su ispirazione divina dalla Madre Serafina, fondatrice dell’ordine. Un altare che ha uno sviluppo verticale, proteso verso l’alto da una piccola scalinata che culmina nel luogo in cui viene esposto l’ostensorio all’adorazione perpetua delle suore e dei fedeli. Difficile immaginare una collocazione più idonea e più provvidenziale per ridare vita e corpo alla messa di sempre, con il sacerdote voltato verso Dio, impegnato a compiere quei gesti antichi e a ripetere quelle formule che per secoli e secoli hanno accomunato le messe di ogni luogo e di ogni prete nell’orbe cattolico. Un altare che in tutti questi anni non è stato demolito o modificato, ma meritoriamente conservato nel suo aspetto originario.

Chi pensa che il ritorno alla Messa antica sia un fenomeno che riguarda una minoranza di stravaganti e di vecchi nostalgici, dovrebbe provare a frequentare la messa della domenica sera in via Italia: nella chiesa delle Adoratrici Perpetue ci sono ogni settimana fedeli di ogni età: giovani e anziani e famiglie con i loro bambini. Sulle panche, i fedeli trovano i messalini con il testo latino-italiano per seguire la liturgia; e le fotocopie con il “proprio” della Messa e le letture del giorno. E i fedeli recitano in modo corale le preghiere di loro competenza, osservando invece un profondo silenzio nelle numerose parti riservate al sacerdote. Alcuni canti in gregoriano e in volgare accompagnano abitualmente la Messa letta.

     

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