Lasciamo qui agli esperti ogni precisazione sulla storia della band californiana e sul genere musicale heavy metal, pur ritenendo cosa certa che le forme musicali e i contenuti di questo tipo di intrattenimento sono lontani da ogni ordine armonioso e da ogni autentica estetica cristiana.
Ciò che qui maggiormente interessa è richiamare l’attenzione su una causalità che, al di là delle possibili ricostruzioni ufficiali o complottistiche, si avvinghia misteriosamente ad altre causalità ben più evidenti ma forse non più importanti.
Nel suo comunicato l’Isis motiva l’incursione nel Bataclan affermando che vi “erano riuniti centinaia di infedeli, durante una festa di perversione” (vedi qui). Questa indicazione non diminuisce certamente la gravità del giudizio che riguarda gli assassini del 13 novembre, la loro turpe eresia antitrinitaria e i loro vili mandanti, ma rivela appunto, se contemplata nel contesto su cui ci vogliamo soffermare per un momento, una causalità impressionante che si è fatta strada e che uno sguardo sovrannaturale sulle cose e sugli eventi può cogliere. Chi conosce le pagine della Vita di Sant’Antonio Abate di Sant’Atanasio o semplicemente ha potuto consultare un trattato di demonologia, potrà meglio valutare l’ipotesi che qui si espone.
Al comunicato dell’Isis fa pendant la dichiarazione, riportata dal quotidiano inglese The Guardian (vedi qui), di un giovane che assisteva al concerto degli Eagles of Death Metal:
Several people were sitting on the first-floor balcony. It was quite a fun rock group and the audience was aged between 20 and 50. Some parents were with their teenagers. The ambiance was very jovial. The group had been on about an hour and they’d just said “We love you Paris” and started singing a song, Kiss the Devil, with the words ‘I met the Devil and this is his song’ when we heard very clearly some explosions.
[Molte persone sedevano nella galleria del primo piano. Era un gruppo rock abbastanza divertente e l’età del pubblico andava tra i venti e i cinquant’anni. Alcuni genitori accompagnavano i figli adolescenti. Il clima era molto gioviale. Il gruppo suonava da ormai un’ora. Avevano appena gridato: “Ti amiamo, Parigi” e iniziato a cantare una canzone, “Kiss the Devil”, pronunciando le parole: “Ho incontrato il Diavolo e questa è la sua canzone”, quando abbiamo udito alcune esplosioni.]
Riportiamo qui di seguito il testo di Kiss the Devil (Bacia il Diavolo) che nella sua inquietante semplicità non abbisogna di una traduzione:
Who'll love the devil?...
Who'll song his song?...
Who will love the devil and his song?...
I'll love the devil!...
I'll sing his song!...
I will love the devil and his song!...
Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
Who will kiss the devil on his tongue?...
I'll love the devil!...
I'll kiss his tongue!...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I will love the devil and his song!... Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I WILL LOVE THE DEVIL AND SING HIS SONG!...
Giornali e televisioni, generalmente soliti a indagare con puntigliosa morbosità gli aspetti sulfurei della cronaca nera, hanno stranamente trascurato questo particolare agghiacciante, non hanno detto o scritto che mentre i carnefici hanno iniziato a sparare, gli altri stavano invocando satana. Al contrario hanno spiegato più volte che il genio criminale ha colpito la normalità, la movida, il semplice divertimento di un venerdì sera parigino. Il che è vero per lo stadio, i bistrot, il ristorante Casa nostra o il Petit Cambodge, ma non per il Bataclan.
Lo sguardo sovrannaturale, invece, si rattrista profondamente perché vede, assiste allo spettacolo terribile di decine di persone che muoiono colpite con satanica spietatezza in una sala in cui il diavolo era stato invocato e in cui, secondo l’esperienza di Sant’Antonio, dovevano essere confluite molte schiere di angeli caduti.
Qui si coglie anche la causalità alla quale si è appena accennato. La tentazione infatti ha una logica particolare che spesso opera più per azioni concomitanti, astutamente ispirate, che secondo una mera causalità materiale. Il demonio che poté insinuare lo scandalo e la falsa vendetta nelle anime offuscate da una antica eresia, seppe contemporaneamente convincere altre anime del fatto che invocarlo in un teatro potesse essere un divertimento come un altro.
Tutto il resto, quel che verrà - la guerra, i bombardamenti, le bombe, le rappresaglie, gli arresti, le esecuzioni, gli attentati, il tramonto di una civiltà –, è, in fondo, soltanto storia.