mercoledì 29 ottobre 2014

Semerarus episcopus diabolicus et pravus. Apologia della FSSPX ad Albano e in tutto l'Orbe




Dopo ben due settimane dalla pubblicazione della Notificazione ai Parroci sulla "Fraternità Sacerdotale San Pio X" (vedi qui) di Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, appaiono in questi giorni le prime reazioni in campo cattolico.

La Notificazione rivolta ai parroci è riassumibile nei seguenti punti:

1) Si afferma la non appartenenza della FSSPX alla Chiesa cattolica.

2) Si motiva questa estraneità con l'assenza di uno statuto canonico.

3) Si dichiara l'illegittimità dell'amministrazione dei sacramenti da parte della FSSPX.

4) Si pone il divieto per i fedeli della Diocesi di Albano (dove è presente un Priorato che è sede del Superiore della FSSPX  in Italia) di partecipare alla Messa della Fraternità e di richiedere o di ricevere i sacramenti alla stessa. Pena la rottura della comunione ecclesiale (leggi: scomunica).

5) Si stabilisce che i fedeli che incorrano in questa rottura, potranno essere riammessi alla comunione soltanto dopo un "adeguato percorso personale di riconciliazione secondo la disciplina ecclesiastica stabilita dal vescovo".

6) Si assegna "ai parroci il compito di dare adeguata informazione ai fedeli".

Per alcuni versi apprezzabile è il tentativo di Chiesa e Postconcilio (qui) di disinnescare il documento di Monsignor Semeraro dimostrando come il suo intero impianto contraddice il sistema stesso del Concilio Vaticano II che non chiede più ai cristiani acattolici il "redditus" alla Chiesa Cattolica ma la stessa "conversio"a Cristo che è anche dovere di ogni cattolico. L'argomento patisce la debolezza di ogni ragionamento gravato da un "als ob" - come se la FSSPX fosse acattolica, come se Semeraro fosse certamente cattolico, come se il sistema del Concilio Vaticano II fosse al di sopra di ogni sospetto -, ma proprio l'evidente tentativo di disinnescare la Notificazione di Monsignor Semeraro sottintende una preoccupazione profonda che non può che essere condivisa e che qui tenteremo di esplicitare.

Meno condivisibile è l'affermazione dell'Autore di Chiesa e Postconcilio secondo cui "la Notificazione ai parroci sulla «Fraternità San Pio X» del Vescovo di Albano ... non fa altro che dare la fotografia della situazione dal punto di vista canonico". È questa una opinione tralatizia che ha prodotto  assuefazione e che tradisce una nozione moderna e positivista del Diritto canonico tendente a fare dell'ordinamento della Chiesa alcunché di a sé stante rispetto alla teologia (nozione cui in realtà alla fine non sembra aderire lo stesso Autore della nota: "Il diritto si fonda sulla verità").

Monsignor Marcel Lefebvre soleva ricordare che gli statuti della Fraternità da lui fondata erano stati approvati dal Vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo Monsignor François Charrière nel 1970. Ma l'esistenza giuridica ed ecclesiale della FSSPX continua a radicarsi, ben oltre qualsiasi riconoscimento meramente formale, nello "stato di necessità" che da più di quarant'anni caratterizza la Chiesa funestata da una delle crisi più profonde della sua storia, forse dalla più perniciosa. Oggi assistiamo a una vasta apostasia di vescovi e di clero (basti ricordare le dichiarazioni di vescovi e cardinali nel corso del Sinodo), alla difficoltà generalizzata di chiedere e ricevere sacramenti secondo forme cattoliche certe, al rifiuto compiaciuto e spavaldo della dottrina antica e tradizionale, a "orientamenti pastorali" e a "percorsi formativi" che, con buona pace di Mons. Semeraro, sono spesso pianificati per macchiare e avvelenare le anime cristiane. Alla necessità grave ed urgente di trovare gli strumenti tradizionali della salvezza delle anime. Non si può non ripetere di fronte a questo panorama quel che affermava Joseph Butler, l'antico maestro del Beato Cardinal Newman, che "everything is what it is and not another thing".

La Fraternità Sacerdotale San Pio X ha corrisposto sin dall'inizio con eroismo a questa necessità, oggi evidentissima, e in essa trova la propria legittimità (ossia nello stesso principio supremo: "salus animarum suprema lex"), mentre nell'eccezione ha il proprio status cui un Diritto canonico ancora legato alla ragione teologica non può dimostrare indifferenza. La FSSPX ha eccezionalmente conservato la purezza del rito e della dottrina, ancora una volta si deve dire: "Everything is what it is and not another thing".

Sono ben note la triste vicenda dei Francescani e dalle Francescane dell'Immacolata, la rimozione di Monsignor Rogelio Livieres dalla Diocesi di Ciudad del Este, la duplice liquidazione del Cardinal Burke, le prime minacce che lambiscono la Diocesi di Albenga; in tutti questi casi, e in altri che probabilmente si presenteranno, il Diritto canonico è stato (e sarà) utilizzato come procedimento legale per aggredire l'ortodossia cattolica (anche se, come nel caso delle più odiose infamie della storia, forse difficilmente si troveranno i comandi scritti). Un'eccezione, la Fraternità, rimane la più grave difficoltà per chi vuole distruggere la fede e la tradizione. L'eccezione pone la Fraternità extra ordinem, seppur non extra ius e tanto meno extra ecclesiam (come risulta chiaramente dal toglimento delle scomuniche ai quattro vescovi), la pone al riparo da visitatori e da commissari, la consegna a uno status che non è meno status giuridico e che sfugge tuttavia alle regolarità del governo positivo delle Diocesi e delle Parrocchie da parte di un clero indegno. La sottrae alla taxis della chiesa conciliare e la conserva nel kosmos della Chiesa cattolica, del Corpo Mistico di NSGC.

Monsignor Semeraro ha predisposto nella Notificazione del 14 ottobre 2014 un sistema inedito (escluso persino ai tempi delle consacrazioni episcopali a Ecône), mirato a eliminare l'eccezione della Fraternità  introducendo i punti 4, 5 e 6 dello schema sopra riportato ossia la minaccia odiosa di scomunica per i cattolici che si rivolgono alla FSSPX: alla possibilità stessa di salvarsi l'anima ricevendo sacramenti e dottrina cattolici nel mezzo della generale e disperata apostasia. 

Non sappiamo se si tratti dell'iniziativa estemporanea e imprudente di un vescovo colto da ebbrezza postconciliare oppure (tale è la più grande preoccupazione) di un esperimento locale in vista di un'operazione in grande stile di eliminazione della FSSPX (dell'eccezione della tradizione): perché scomunicare i cattolici di Albano e non quelli di Roma? C'è comunque il grave sospetto che tutto ciò sia opera di "colui che si mette di mezzo", del diavolo appunto. Semerarus episcopus diabolicus et pravus, così sarà forse ricordato un giorno Marcello Semeraro in quel di Albano. Impegnando tutto l'ottimismo metafisico si può sperare in un giorno non lontano.

14 commenti:

  1. Beh! se sono scomunicati i fedeli che vanno dalla FSSPX a ricevere i sacramenti, mi chiedo come siano messi i cattolici che vanno a Messa da don Ciotti o andavano da don Gallo, oppure quelli che vengono cresimati dal cardinal Kasper che non credendo alla ressurezione di Gesù crea soldati che non combattono perchè il loro capo è morto. Oppure vorrei sapere che validità possono avere i sacramenti di sua eccellenza Schonborn (che fece fare nella sua diocesi una mostra blasfema che offendeva Cristo) visto che apparentemente non ama e serve Gesù. L'elenco non avrebbe fine purtroppo, certo è, che essere scomunicati dai modernisti è uguale ad essere confermati nella fede. Poi essere sposati da chi non crede più che il matrimonio è un sacramento indissolubile sarebbe un vero paradosso. Comunque contento mons Semeraro, contenti tutti.

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  2. Ricordiamo che, comunque, le sanzioni minacciate sono di carattere DIOCESANO, quindi di valore meramente locale.

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    1. Credo non abbiano in realtà nessun valore, visto che come dice mons Semeraro la FSSPX non è incardinata ad Albano, perchè dunque bisognerebbe obbedire ad un vescovo che non è il proprio vescovo? Direi che è contradditorio. E poi Mons Semeraro a che Chiesa si riferisce quando dice che la FSSPX non ci fa parte? A quella di Cristo o a quella modernista ed eretica?

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    2. In effetti, i destinatari, NON sono i preti della FSSPX, ma gli abitanti di Albano.

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  3. Anche per questo vescovo (come per molti modernisti) valgono le parole dantesche: "Non ti curar di loro ma guarda e passa":

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  8. Nessuna smentita dal Vescovo Semeraro, Mons.Guido, CDF, Fidenzio Volpi OFM, FSSPX, Padre Serafino Lanzetta, Corrado Gnerre, Legio di Cristo, Maria Guarini, Padre Stefano di Radio Vobiscum... 2
    http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/11/nessuna-smentita-dal-vescovo-semeraro_18.html

    Nessuna smentita dal Vescovo Semeraro, Mons.Guido, CDF, Fidenzio Volpi OFM, FSSPX, Padre Serafino Lanzetta, Corrado Gnerre, Legio di Cristo, Maria Guarini, Padre Stefano di Radio Vobiscum...
    http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/11/nessuna-smentita-dal-vescovo-semeraro.html

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