"All'inizio della settimana, è stata istituita un’unità di vigilanza attorno al Rettore e al Presidio medico permanente del Santuario. La cellula è in contatto quotidiano con le autorità sanitarie e la Prefettura degli Alti Pirenei per applicare le misure del Ministero della salute. Le linee guida sulla salute sono state ampiamente diffuse nel Santuario, che adatterà le misure in base all'evoluzione della situazione. Di fronte alle numerose richieste che riceviamo, vogliamo ribadire che la nostra prima preoccupazione sarà sempre la sicurezza e la salute dei pellegrini e della comunità lavorativa del Santuario. Fino ad oggi, continuiamo ad accogliere pellegrinaggi, gruppi e individui. Per precauzione, le piscine sono state chiuse fino a nuovo avviso. E, come avviene regolarmente al Santuario, il gesto dell'acqua viene offerto ai pellegrini. Queste informazioni saranno aggiornate non appena necessario attraverso il sito Web di Sanctuary e i social network". (vedi qui il testo originale)Ancora una volta registriamo la disponibilità di una Chiesa sempre più debole nella testimonianza della fede a subordinarsi all'immanenza normativa degli ordinamenti secolari (l'autorità del Vescovo di Lourdes sembra essere semplicemente omessa dagli autori del comunicato) cui qui si aggiunge il tragico paradosso di vietare l'accesso a un segno materiale di salute corporea, oltre che spirituale, che è scandalosamente considerato un potenziale mezzo di contagio. Segue un commento di Fabio Adernò, già intervenuto efficacemente a proposito della sospensione delle Messe nelle Diocesi del Nord d'Italia (vedi qui).
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Apprendere dai mezzi d’informazione che il “delirio da coronavirus” non risparmia nemmeno il Santuario Mariano di Lourdes è davvero raccapricciante.
E ciò per due ordini di ragioni: la prima è relativa alla immane e irrazionale sproporzione tra “realtà del problema” e “misure preventive applicate”, manco fosse peste o colera... ma la seconda è quella più grave, e cioè l’evidente assenza di fede di chi ha assunto una decisione simile (che data la natura giuridica del santuario non può che essere, almeno in ultima istanza, l’Autorità Ecclesiastica locale).
Chiudere le piscine del Santuario che per antonomasia è il “luogo dei malati” per timore di non si sa bene cosa è una vergogna di cui dovranno rispondere a Dio e alla Sua Santissima Madre.
Chiudere i battenti di quel luogo che la Vergine volle per lenire le sofferenze del corpo e dello spirito, un luogo di preghiera e sacrificio, che non ha mai temuto neppure le malattie più infettive né le ferite più purulente, significa confessare ad alta voce di non credere in Dio e nell’intercessione della Madonna.
Chiunque di noi abbia avuto il privilegio di servire Cristo in quelli che l’Ordine di Malta, con buona ragione teologica, chiama “Signori Malati” ha ben chiaro cosa voglia significare quel luogo santo sperduto tra i Pirenei.
Ma al di là dell’esperienza personale, il dato è oggettivo: quel luogo è un santuario che vive per la malattia, in funzione della sofferenza, del dolore. È un luogo che Dio stesso e la Madonna hanno voluto come spiritualmente catartico.
A Lourdes non si va “per guarire” ma per “essere guariti” dal piombo dello sconforto, del buio spirituale, dell’immanenza di un dolore che non può comprendersi se non alla luce d’un senso soprannaturale, di quella sofferenza che innesca uno specialissimo rapporto Dio-Uomo perché quello stesso Dio, nella carne, ha sofferto ed è morto per la nostra redenzione.
Chiudere un luogo simile che è anche luogo simbolo di coraggio, di speranza, di fiducia, di abbandono alla volontà di Dio, significa bestemmiare, perché si sta pubblicamente dichiarando di credere che la (pseudo)salute del corpo è più importante di quella dell’anima, che la pastorale igienista ha il sopravvento su ciò che per millenni la Chiesa, facendo eco a Cristo, ha insegnato costantemente.
Nei secoli sono fiorite congregazioni e ordini religiosi con carismi ospedalieri, anche nei confronti di tutti quei soggetti che la medicina umana riteneva “incurabili”: pensiamo, a titolo d’esempio, ai Camilliani, alle Suore della Carità o alla mirabile opera di San Giuseppe Cottolengo.
Se solo si fosse applicata la metà della metà della pastorale igienista attuale non sarebbero stati nemmeno concepibili tali mirabili realtà ecclesiali, che hanno saputo dimostrare al mondo che non spera, non ama e non crede, che Dio esiste.
Si vergogni chi ha avuto l’ardire di compiere un atto così altamente sacrilego e blasfemo come questo!
Che la Madonna ci liberi da queste apostasie e ci sia presto il trionfo del Suo Cuore Immacolato, perché tutto ciò che stiamo vivendo - dalla privazione dell’Eucaristia alla chiusura dei luoghi di culto - è intollerabile per la fede e per la ragione.
* Si veda ultimamente anche l'ottimo commento del Professor Roberto de Mattei qui
Chiudere un luogo simile che è anche luogo simbolo di coraggio, di speranza, di fiducia, di abbandono alla volontà di Dio, significa bestemmiare, perché si sta pubblicamente dichiarando di credere che la (pseudo)salute del corpo è più importante di quella dell’anima, che la pastorale igienista ha il sopravvento su ciò che per millenni la Chiesa, facendo eco a Cristo, ha insegnato costantemente.
Nei secoli sono fiorite congregazioni e ordini religiosi con carismi ospedalieri, anche nei confronti di tutti quei soggetti che la medicina umana riteneva “incurabili”: pensiamo, a titolo d’esempio, ai Camilliani, alle Suore della Carità o alla mirabile opera di San Giuseppe Cottolengo.
Se solo si fosse applicata la metà della metà della pastorale igienista attuale non sarebbero stati nemmeno concepibili tali mirabili realtà ecclesiali, che hanno saputo dimostrare al mondo che non spera, non ama e non crede, che Dio esiste.
Si vergogni chi ha avuto l’ardire di compiere un atto così altamente sacrilego e blasfemo come questo!
Che la Madonna ci liberi da queste apostasie e ci sia presto il trionfo del Suo Cuore Immacolato, perché tutto ciò che stiamo vivendo - dalla privazione dell’Eucaristia alla chiusura dei luoghi di culto - è intollerabile per la fede e per la ragione.
* Si veda ultimamente anche l'ottimo commento del Professor Roberto de Mattei qui
La penultima volta che andai a Lourdes, come dama di carita', feci il bagno in piscina dopo una barellata malata di cancro,non pensai nemmeno un attimo al contagio o altro, sapevo che quest'acqua mi purificata nel corpo e nello spirito. Che fede e'la loro??
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