martedì 11 marzo 2014

In memoria di Mario Palmaro



In loco pascuae me collocavit (Ps 22)

Domani 12 marzo alle ore 10,30 saranno celebrati nel Duomo di Monza con il Rito romano antico i funerali del "filosofo del diritto" (così si legge nell'annuncio funebre) Mario Palmaro.

Armonia ed eccezionalità contrassegnarono il percorso esistenziale di Mario Palmaro - l'armonia che è espressione della legge eterna che egli costantemente cercò, osservò e difese in famiglia, nell'attività di scrittore e apologeta cattolico, nella ricerca accademica dedicata a dimostrare il diritto di Dio sull'ordine creato, e l'eccezionalità che origina dall'inevitabile confronto tra questa armonia e un secolo che ogni verità vuole generalmente negare.

Sul limitare di armonia e di secolo ribelle visse Mario Palmaro senza mai cedere alle seduzioni dell'ultimo. Analizzò ogni attuale tentativo di distruzione dell'ordine naturale e descrisse con profondità di sguardo  il nichilismo giuridico. Insieme all'amico fraterno Alessandro Gnocchi contemplò il passaggio della Chiesa al secolo, l'orribile assalto ai dogmi cattolici e l'ammutinamento della gerarchia cattolica. Trovò, con alcuni amici, nelle forme costanti della Tradizione e della Liturgia cattolica la tavola di salvezza nel mezzo del naufragio.

Chi fu vicino a Mario Palmaro nei giorni della sua malattia può affermare che la sua agonia e la sua morte furono, in un certo senso, liturgiche, una continua imitazione di Cristo. Non ci fu nei suoi ultimi giorni alcun risentimento, ma una generosa offerta di sé per la Chiesa cattolica, per la famiglia, i confratelli e gli amici. La sua morte fu quasi un processo osmotico giacché, attraverso una sofferenza pienamente accettata, passò finalmente all'elemento che già tutto lo colmava. Riposi in pace.

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