
È interessante osservare che il teologo Benedetto XVI considera primo bersaglio dell’aggressione anticristica la Chiesa e prima ancora il “ministero petrino”, il Papa. Nel tempo che gli è ancora dato da Dio, il demonio - e così l’Anticristo, che ne è il sommo servitore tra gli uomini - concentra la propria opera nei luoghi dove trova massima resistenza, anche e soprattutto sovrannaturale. Primo di questi luoghi è quello in cui è posta la prima pietra della Chiesa secondo Mt 16,13s. dove l’Apostolo Pietro professa la sua fede nell’Incarnazione (ciò che l’Anticristo principalmente nega per affermare la sovranità dell’uomo) e riceve da Cristo la promessa sul suo ministero:
Nonostante le apparenze, la Chiesa è la casa stabilmente fondata su questa pietra (Mt 7,24-27) che apre le porte dei cieli e resiste agli assalti delle “potenze degli inferi”. Ogni incertezza non può che essere transeunte, e breve se vi si aggiunge la preghiera.Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.
Riportiamo qui di seguito, nella nostra traduzione, le parole di Benedetto XVI:
Una frase della Sua omelia per l’inizio del ministero petrino (vedi qui) è rimasta particolarmente nel ricordo: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi». Aveva previsto tutto ciò che le sarebbe accaduto?
Anche qui devo dire che la lunghezza del raggio di ciò che un Papa deve temere è ritenuta fin troppo breve. Naturalmente vicende come quella di “vatileaks” sono spiacevoli e, soprattutto per gli uomini in tutte le parti del mondo, incomprensibili ed estremamente fastidiose. Tuttavia la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non sta in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddire le quali significa l’esclusione dal consenso sociale fondamentale. Ancora cent’anni fa tutti avrebbero ritenuto assurdo parlare di matrimoni omosessuali. Oggi chi si oppone a ciò è socialmente scomunicato. Lo stesso vale per l’aborto e per la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna è sul punto di formulare un credo anticristico, e l’opposizione a questo credo è punita con la scomunica sociale. Il timore di questo potere dell’Anticristico è dunque del tutto naturale, e, per resistervi, è veramente necessario l’ausilio della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale.
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