martedì 15 ottobre 2013

La morte di Priebke, i filistei del Vicariato e la pietà della FSSPX

L'ex ufficiale tedesaco Erich Priebke è morto nel suo centesimo anno di vita dopo essere stato condannato per la strage delle Fosse Ardeatine ed avere scontato anni di arresti domiciliari. Anche se Priebke affermò sempre di avere osservato i comandi dei suoi superiori, a nessuno sfugge l'ingiustizia della soppressione di vite innocenti. Gli argomenti della difesa durante il processo non gli servirono a sottrarsi alla giustizia degli uomini e tantomeno dovettero liberarlo dal grave peso della colpa. Si presentò e si presenta alla Chiesa da peccatore. Il Vicariato di Roma gli ha negato le esequie che la Fraternità Sacerdotale San Pio X, certamente non per amor di pubblicità, ha accettato di celebrare. Non c'erano alternative: non si rifiutano sacramenti e sacramentali senza fondati motivi. Resistere ai diritti di Dio, anche se questi riguardano le spoglie mortali di chi diede esecuzione al comando di un orribile tiranno, è vezzo da filistei, è il segno di una Chiesa che vuole sempre più piacere al mondo e predica una misericordia che, in fondo, non è che accondiscendenza alle isterie dell'ora presente.

Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa della FSSPX:

La Fraternità San Pio X ha ricevuto in queste ore la richiesta da parte dei familiari del signor Erich Priebke di poter celebrare le esequie del controverso ex ufficiale tedesco già condannato dalla giustizia italiana per l’atroce eccidio delle Fosse Ardeatine.

Un cristiano che è stato battezzato e che ha ricevuto i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, qualunque siano stati le sue colpe ed i suoi peccati, nella misura in cui muore riconciliato con Dio e con la Chiesa ha diritto alla celebrazione della S. Messa e alle esequie.

  Con la presente ribadiamo il nostro rifiuto di ogni forma di antisemitismo e di odio razziale ma anche dell’odio sotto tutte le sue forme.  La religione cattolica è quella della misericordia e del perdono.

Questo funerale si sarebbe dovuto svolgere in forma privata, senza alcuna enfasi o strumentalizzazione mediatica.

Nell’augurare un buon lavoro a tutti i signori giornalisti restiamo convinti della necessità di non scambiare un atto di pietà cristiana con un gesto ideologico, la pietà e la misericordia non possono essere intermittenti, ma devono guidare sempre la Chiesa di Cristo.

Con la presente smentiamo risolutamente qualunque altra presunta dichiarazione di membri della Fraternità raccolte in queste ore dai giornali.

Il Distretto d’Italia della Fraternità San Pio X

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